I recenti ribassi delle quotazioni delle borse internazionali hanno colto impreparati diversi investitori che, allettati da anni di rialzi, erano esposti a rischi eccessivi rispetto alla propria capacità di sopportazione del rischio.
Spesso il risparmiatore è influenzato dall’andamento passato dei mercati e ha delle aspettative di rendimento compatibili solo con un elevato livello di rischio e con un orizzonte temporale di lungo periodo.
Le indagini statistiche dimostrano che l’investitore non professionale corre il rischio di cadere nella trappola dell’euforia nelle fasi di mercato crescente e di lasciarsi contagiare dal pessimismo nelle fasi di mercato depresso. Questi atteggiamenti lo inducono ad esporsi ai mercati azionari quando il trend al rialzo è ormai giunto al capolinea e ad uscirne con perdite pesanti quando, colto dalla sfiducia tipica di chi vede i propri investimenti perdere rapidamente valore, la situazione ha ormai scontato lo scenario peggiore e gli indici si trovano su livelli ai quali sarebbe conveniente investire.
Cosa si può fare per gestire correttamente il proprio patrimonio, grande o piccolo che sia, e preservarne quantomeno il potere d’acquisto (impresa non facile in periodi di inflazione in crescita)? Ecco alcune semplici regole:
- Evitare di fare scelte d’investimento dettate dall’emotività, dalle “mode” o dalle pressioni commerciali;
- Evitare di sottoscrivere prodotti complessi di cui non si comprendono il funzionamento e il grado di rischio;
- Pianificare i propri obiettivi a breve, medio e lungo termine e investire di conseguenza, se possibile con strategie differenti per ogni obiettivo importante che ci si prefigge (l’acquisto della casa, gli studi dei figli, una pensione serena, l’accrescimento del capitale, ecc.)
- Scegliere prodotti e strumenti chiari ed efficienti, facendo particolare attenzione ai costi, alla durata e alla liquidità (che può determinare difficoltà o impossibilità di uscita dal prodotto);
- Monitorare l’andamento dei propri investimenti nel tempo e modificare la composizione del portafoglio per rispettare il vincolo di rischio stabilito dalla massima perdita sopportabile.
E’ opportuno evidenziare come lo scenario finanziario attuale non faciliti certo il processo decisionale a causa di una serie di fenomeni: la progressiva complessità dei prodotti finanziari offerti, l’asimmetria informativa e conoscitiva tra domanda e offerta, il conflitto d’interessi in capo ai soggetti che collocano i prodotti di risparmio, le concentrazioni tra gli operatori del settore, la sfiducia crescente dei risparmiatori verso il mondo finanziario e le sue istituzioni.
In questo scenario non è semplice prendere le decisioni più opportune e il consiglio per i risparmiatori è quello di verificare, con l’aiuto di un professionista se necessario, lo stato di salute dei propri investimenti per valutarne l’efficienza e l’effettiva capacità di rispondere alle proprie specifiche esigenze. Perciò è necessario dedicare un po’ di tempo alla cura dei propri investimenti, cosa che facciamo normalmente per l’acquisto di beni di consumo, facendo attenzione a distinguere l’informazione puramente commerciale da quella oggettiva e indipendente.
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