Michele Colosio

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Non mettere tutte le uova nello stesso paniere

Dicembre 6, 2017 by Michele Colosio Lascia un commento

Il tema della diversificazione, intesa come elemento utile a ridurre i rischi dell’investimento, non è ancora molto percepito dai risparmiatori. Per molti di essi diversificare significa semplicemente avere più prodotti in portafoglio o suddividere il capitale tra più intermediari con l’aspettativa di accedere a soluzioni differenziate.

Nella mia attività mi capita spesso di analizzare portafogli concentrati sull’Italia, con azioni nostrane, obbligazioni bancarie (magari del tipo collocate allo sportello), Titoli di Stato, polizze vita e magari qualche fondo comune pure molto esposto al “Bel paese”. In altri casi l’investimento in una moltitudine di fondi di diversi gestori garantisce un’esposizione geografica varia, ma la concentrazione si riferisce in questi casi alla classe di attivo (azioni o obbligazioni) e allo stile gestionale perciò, malgrado la diversa etichetta degli strumenti, si è esposti sostanzialmente al medesimo andamento.

Se dall’analisi risulta una scarsa diversificazione (ossia se i diversi prodotti sono molto legati tra loro), consiglio l’inserimento di strumenti poco correlati tra loro. E grazie all’innovazione finanziaria (quella a fin di bene si intende…) oggi è possibile anche per i piccoli risparmiatori con qualche migliaio di Euro accedere senza problemi a soluzioni diversificate che riducono le oscillazioni di valore dei propri investimenti e l’impatto negativo di possibili fallimenti.

Una cosa fondamentale da capire è che diversificare, ad esempio in valute estere, nella volatilità dei mercato azionari, nei beni reali, nelle strategie alternative, ecc. potrebbe rappresentare un costo in uno scenario positivo per i mercati finanziari, ma è il prezzo da pagare per avere un po’ di protezione da sfruttare quando le cose vanno male. Insomma anche in finanza vale il vecchio adagio per cui “non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca”.

Cosa non fare:

  • Tenere tutto sul conto corrente o sul conto deposito (la crisi finanziaria ha ricordato che anche le banche possono fallire…)
  • Limitarsi a investire su emittenti italiani, che siano lo Stato, le aziende o le banche
  • Guardare solo al rendimento atteso e non curarsi del rischio di oscillazione del prezzo e delle probabilità di default
  • Scegliere i prodotti solo sulla base dell’andamento passato, senza approfondirne a fondo la strategia
  • Considerare gli scenari poco probabili come impossibili (i cosiddetti “cigni neri” sono molto più frequenti di quello che la teoria finanziaria dice)

Cosa fare:

  • Mantenere una buona fetta di liquidità, che fa da protezione nelle fasi di crollo dei mercati (come nel maggio e giugno scorsi) e permette di approfittare dei prezzi depressi per acquistare buoni investimenti
  • Mantenere il potere d’acquisto del capitale con obbligazioni legate all’inflazione
  • Diversificare, ma senza eccedere nel numero degli strumenti (ci voglionocompetenza, tempo e pazienza per sceglierli e monitorarli)
  • Stabilire l’orizzonte temporale dell’investimento e mantenere la strategia impostata senza farsi condizionare dal saliscendi dei mercati (un buon sistema è quello di guardare il valore dei propri investimenti con una bassa frequenza)
  • Farsi assistere da un professionista indipendente, almeno nella fase di analisi e costruzione della strategia

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Fineco e la presunta indipendenza

Dicembre 6, 2017 by Michele Colosio Lascia un commento

Nell’ultimo decennio i risparmiatori italiani hanno dovuto fare i conti con le crisi economiche e finanziarie scaturite dalla bolla tecnologica prima e da quella immobiliare poi, e con gli scandali e i crack di Parmalat, Cirio, Argentina e Lehman Brothers, solo per citare i casi più eclatanti.

In conseguenza di ciò la fiducia e la credibilità delle famiglie  italiane nei confronti degli intermediari finanziari tradizionali (Banche, Società di Gestione del Risparmio, compagnie di Assicurazione, ecc.) hanno subito dei gravi contraccolpi. Questa situazione ha favorito la diffusione anche in Italia, sul modello dei paesi anglosassoni, della figura del consulente finanziario indipendente, e il successo di questo blog tra i risparmiatori ne è una dimostrazione.

Alcuni tra gli intermediari tradizionali hanno capito i vantaggi che possono derivare dal proporsi nelle vesti di consulenti piuttosto che di distributori di prodotti e si stanno adeguando, ma è opportuno fare chiarezza sul tipo di consulenza offerta per non ingenerare delle incomprensioni nei risparmiatori stessi, soprattutto se, come nel caso di Fineco, si usa il termine indipendente come riporta testualmente il sito internet della società: “In Fineco puoi scegliere se investire da solo o con l’aiuto di un Personal Financial Adviser. Un professionista autonomo, libero e indipendente, senza vincoli di scelta, in grado di poterti consigliare i migliori fondi di tutte le marche. Farsi guidare da chi ha le mani libere è molto meglio”

E’ del tutto lecito che anche questi soggetti decidano di passare dalla mera vendita di prodotti alla consulenza, ma finchè distribuiranno i prodotti, loro o di terzi non importa, è bene sottolineare che si tratta di una consulenza in conflitto d’interessi. Ben diversa è la consulenza erogata dal Consulente Finanziario Indipendente che non svolge alcuna attività di vendita, non ha alcun rapporto con chi vende prodotti finanziari e non può ricevere alcun compenso per i prodotti consigliati. Quindi nessun conflitto d’interesse legato alle provvigioni, ma consulenza e assistenza ai clienti, nel loro esclusivo interesse. Solo questa può essere definita consulenza indipendente come già ribadito dalla Nafop, l’associazione italiana dei consulenti finanziari indipendenti:  «Solo i consulenti finanziari fee only rispettano il requisito di indipendenza previsto dalla Legge; coloro che si fregiano del titolo di consulenti finanziari indipendenti ma che ricevono provvigioni sui prodotti collocati, non potranno più dichiararsi tali con la nascita dell’Albo di categoria». 

Per completezza riporto l’articolo che regola i Requisiti di Indipendenza dei Consulenti Finanziari che recita così: “Per la prestazione di consulenza in materia di investimenti, gli iscritti all’Albo non possono percepire alcuna forma di beneficio da soggetti diversi dal cliente al quale è reso il servizio” (art. 5 del Decreto 206 del 24 Dicembre 2008, “Requisiti dei Consulenti Finanziari”).

Spero che questo articolo possa contribuire a sgombrare il campo da possibili equivoci in modo che il risparmiatore sia messo nella condizione di scegliere consapevolmente a chi affidare i propri interessi.

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Azimut, ma quanto mi costi!

Dicembre 6, 2017 by Michele Colosio Lascia un commento

Analizzando la situazione di un risparmiatore mi sono imbattuto in un portafoglio costituito, tra gli altri, da fondi della società di gestione del risparmio Azimut SGR. In particolare vi parlo di Azimut Trend un fondo flessibile che, come indicato nel regolamento di gestione, “si propone un significativo accrescimento del valore del capitale investito e che presenta un obiettivo d’investimento di lungo periodo (3/5 anni) con un livello di rischio alto […]La SGR attua una politica di investimento di tipo dinamico e flessibile con la facoltà di azzerare la componente azionaria investendo esclusivamente in strumenti finanziari del mercato obbligazionario e monetario.”                            

Vediamo i costi del prodotto:

  1. Provvigione di gestione su base annua  2,50%;
  2. provvigione di incentivo applicata se la variazione del valore della quota del Fondo è superiore, nell’orizzonte temporale di riferimento (anno solare), al 50% euribor 1 anno maggiorato del 2,00% e a condizione che la variazione del valore della quota del Fondo sia positiva nell’orizzonte temporale di riferimento. L’aliquota di prelievo è pari al 15% dell’overperformance. La somma delle provvigioni di incentivo e di gestione non può superare il 10% all’anno;
  3. altri oneri minori.

Come si evince dal rendiconto al 30/12/2009 nel corso dell’anno passato le provvigioni di incentivo sono state del 2,96% che, sommate a quelle di gestione, di banca depositaria e spese varie, hanno portato il TER (total expense ratio) alla non trascurabile cifra del 5,55%. Di seguito i valori alla base del calcolo dell’incentivo:

Ora alcune considerazioni che dovrebbero far riflettere gli investitori:

  1. L’indice di riferimento su cui è calcolato l’incentivo è legato ai tassi a breve termine (50% euribor 1 anno maggiorato del 2,00%) e non a un indice azionario che rifletterebbe meglio il mercato di riferimento del fondo che, pur essendo flessibile, presenta una volatilità a 3 anni di c.a. il 20%;
  2. l’incentivo calcolato su base annua ha permesso al gestore di prelevare il 2,96% nel 2009, a fronte della crescita del 23% del fondo, nonostante il risultato ampiamente negativo del 2008 (-35% c.a.). Perciò chi fosse entrato nel fondo a inizio 2008 si troverebbe ad  aver sostenuto un costo di overperformance pur registrando un rendimento totale negativo.

In conclusione questo meccanismo di calcolo consente al gestore di beneficiare di un premio anche quando il fondo è sotto al suo valore massimo e vanifica a mio parere il senso della provvigione che dovrebbe fungere da stimolo per fare meglio del mercato.  Se infatti, ad esempio, il fondo rimanesse sempre investito in azionario il gestore percepirebbe “senza fatica” la provvigione di incentivo negli anni “toro”, dovendo battere un indice obbligazionario a breve termine e “si accontenterebbe” della sola commissione di gestione (che ricordo è del 2,50% all’anno e va ad aggiungersi all’eventuale incentivo) negli anni negativi per i mercati azionari, in barba al sottoscrittore.

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Bergamo Economia Magazine

Marzo 28, 2016 by Michele Colosio Lascia un commento

Michele Colosio intervistato da Livio Casanova per Bergamo Economia Magazine (www.bergamoeconomia.it).

Clicca sull’immagine qui sotto per aprire il PDF con l’articolo.

Michele-Colosio-Intervista-Bergamo-Economia
Michele Colosio intervistato da Bergamo Economia

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Intervento di Michele Colosio alla trasmissione Salvadanaio di Radio24, condotta da Debora Rosciani

Marzo 25, 2016 by Michele Colosio Lascia un commento

Per accedere all’intervista basta cliccare sull’immagine qua sotto, verrete portati direttamente sul sito di Radio24.

Il mio intervento si può ascoltare al minuto 23 e 38 secondi.

Intervista di Michele Colosio per Radio24 alla trasmissione Salvadanaio
Intervento di Michele Colosio alla trasmissione Salvadanaio di Radio24

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Intervista su Economy, inserto di Panorama

Marzo 25, 2016 by Michele Colosio Lascia un commento

Premi sull’immagine per ingrandire e leggere l’articolo.

Michele Colosio intervistato per Economy, inserto di Panorama
Michele Colosio intervistato per Economy, inserto di Panorama

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Domande e Risposte

Marzo 6, 2016 by Michele Colosio Lascia un commento

COME POSSO SEGUIRE I VOSTRI CONSIGLI? DEVO SPOSTARE I MIEI SOLDI?

Non entro mai in contatto con il tuo denaro e non posso operare per tuo conto. Puoi eseguire direttamente le operazioni consigliate con la tua banca di fiducia (o con qualsiasi altro canale utilizzato) senza spostare il denaro o aprire nuovi conti. Rientra nel nostro ruolo eventualmente indicare quali intermediari siano qualitativamente migliori in base alle necessità d’investimento.

QUALI GARANZIE HO NELL’AFFIDARMI A VOI?

La più importante garanzia è la mia scelta professionale di operare in totale libertà e indipendenza. Questo significa che non ho politiche commerciali da seguire né budget di vendita da raggiungere. Sono libero di pensare e di agire nell’interesse del cliente.

PERCHÉ DOVREI PAGARE SE POSSO ACCEDERE GRATUITAMENTE ALLA CONSULENZA?

Perché la “consulenza gratuita” è finalizzata alla vendita di prodotti caratterizzati spesso da elevati costi (diretti e indiretti) e da alti rischi (palesi o occulti) sopportati interamente dal cliente.

PERCHÈ DOVREI AFFIDARMI A VOI QUANDO POSSO FARE TUTTO DA ME?

Perché è difficile fare scelte consapevoli ed efficaci senza l’utilizzo di strumenti di analisi avanzati, metodologie corrette, conoscenze tecniche approfondite e tempo da dedicare… e senza cadere negli errori tipici dell’essere umano alle prese con decisioni che riguardano il denaro in un ambito, come quello dei mercati finanziari, caratterizzato dall’incertezza e dalle emozioni dei partecipanti.

QUANTO POSSO GUADAGNARE CON VOI?

Non prometto rendimenti, ma posso aiutarti ad ottenere il miglior risultato possibile dati la personale propensione al rischio, il tempo a disposizione e il livello di convenienza dei mercati finanziari, e senza farti correre rischi non necessari.

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Testimonianze

Marzo 5, 2016 by Michele Colosio Lascia un commento

Il mio miglior biglietto da visita sono le opinioni dei clienti che seguo e supporto.

Qui puoi trovare qualche commento, reale, su di me e sul mio operato

Questa sezione, come il sito, è attiva da fine Marzo 2016, sto provvedendo ad aggiornarla e nei prossimi giorni sarà sicuramente più completa!

“Mi affido alla consulenza del dott. Colosio da ormai 8 anni. Ho trovato in lui la persona che cercavo: mi ha aiutato a gestire i miei risparmi al meglio e a liberarmi dai consigli non sempre disinteressati dei funzionari di banca.

Insieme stabiliamo gli obbiettivi da raggiungere, il dott. Colosio seleziona quindi degli strumenti che rispondono a tali obbiettivi, mi spiega con chiarezza i dettagli tecnici e mi supporta nell’operatività.

Trimestralmente verifichiamo i risultati e concordiamo gli eventuali correttivi da apportare.

Nell’insieme sono molto soddisfatta dei risultati e devo dire che poter contare su un consulente che ha a cuore il mio interesse mi ha permesso di dormire sonni tranquilli anche in momenti di mercato turbolento.”

Adele Sironi architettosironi.it

 

“Michele è una persona competente e affidabile. Ha saputo conquistare la mia fiducia con i suoi comportamenti trasparenti ed efficaci in relazione all’obiettivo specifico.

Reputo questo tipo di consulenza vantaggiosa, in termini di risultato economico e di comprensione dei metodi di gestione del denaro, rispetto all’approccio che tradizionalmente avevo utilizzato.

Si tratta in sostanza di passare da un metodo sostanzialmente passivo ad uno in cui ci riconosciamo uno spazio di responsabilità ed acquisiamo competenze utili.

Il risultato finale è anche un coinvolgimento di tutti i famigliari in un percorso che crea maggiori risultati e quindi più libertà.”

F.N. Manager.

Ho conosciuto il dott. Michele Colosio diversi anni or sono e, avendo avuto l’occasione di frequentarlo, ho potuto apprezzarne la preparazione e le conoscenza dei mercati finanziari.

La sua indipendenza dal sistema bancario  ne faceva una persona affidabile, orientata esclusivamente al perseguimento degli interessi del prioprio cliente.

Decisi quindi di affidargli la gestione del mio patrimonio.

In questi cinque anni di gestione attenta e precisa, mi ha permesso di raggiungere gli obbiettivi che ci erevamo prefissati e, cosa importante, salvaguardare il mio capitale e per questo gli sono grato.

Dott. Ezio Recla – Ex dirigente d’azienda

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Metodo

Marzo 4, 2016 by Michele Colosio Lascia un commento

Investire sulla base di un metodo efficace è fondamentale per raggiungere i propri obiettivi finanziari, ma i risparmiatori italiani, anche quelli più sofisticati e con portafogli ingenti, non hanno un piano per il futuro. “Molti investitori hanno fissato obiettivi ambiziosi, ma non hanno un progetto realistico per raggiungerli”, afferma John Hailer, chief executive officer di Natixis Global Asset Management-Americas and Asia. “Il problema risiede nel fatto che desiderare qualcosa e fare ciò che è necessario per ottenerlo è profondamente diverso. In questo particolare scenario economico, più che in passato, i risparmiatori hanno bisogno di una guida che li possa aiutare a capire il profilo di rischio del loro portafoglio in modo da strutturare un piano finanziario per il futuro e monitorare l’andamento dei propri investimenti nel tempo”.

Per ottenere tranquillità e benessere economico bisogna prendersi cura del capitale umano e finanziario lavorando su garanzie a tutela del nucleo famigliare, sulla protezione dei risparmi e sulla crescita reale del capitale nel tempo.

Farlo da soli è possibile, ma non è facile perché l’universo economico è complesso e la finanza complicata ad arte per collocare prodotti rischiosi e costosi. Grazie all’indipendenza, alla ricerca costante e all’esperienza diretta i miei consigli sono orientati alla semplicità e all’efficacia.

La mia ricetta è basata su un’allocazione del capitale in funzione della tua personale situazione finanziaria (obiettivi, capacità di rischio, tempo a disposizione) e della convenienza dei mercati finanziari (non sulle fallaci previsioni del futuro).

L’allocazione è realizzata in maniera da ridurre al minimo i costi (operativi, di gestione, fiscali, ecc.) ed evitare le trappole mentali ed emotive che portano a scelte non ottimali. Questo approccio all’investimento si è rivelato vincente nel tempo nell’affrontare le oscillazioni dei mercati finanziari.

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Principi

Marzo 3, 2016 by Michele Colosio Lascia un commento

“La speculazione è il tentativo di trasformare una piccola somma in una fortuna. L’investimento è il tentativo di impedire a una fortuna di tramutarsi in una piccola somma” (F. Schwed Jr.)

Ho raccolto di seguito i principi che mi guidano nell’attività di consulenza finanziaria:

  1. Investire è difficile perché entrano in gioco le emozioni: niente distrugge i portafogli più delle proprie emozioni.
  2. Giocare con gli alti e bassi del mercato può essere divertente, ma non è un buon modo per fare soldi.
  3. Una modesta conoscenza della finanza può fare più danni dell’ignoranza.
  4. Le previsioni possono essere fatali per la ricchezza: si perdono molti più soldi cercando di anticipare i movimenti di mercato di quanti se ne perdano nelle correzioni vere e proprie.
  5. Per far crescere il capitale bisogna essere pazienti ma costanti.
  6. Conoscere sé stessi prima di investire è più importante che spendere tempo con l’informazione finanziaria.
  7. Investire compatibilmente con il tempo a disposizione, con la personale capacità di assumersi rischi, e con il livello di convenienza dei mercati finanziari.
  8. Investire solo in quello di cui si conosce bene il funzionamento, attendendosi a un metodo chiaro, semplice ed efficace.
  9. Non prendere più rischi del necessario!
  10. Nell’investire meno è più: riflettere di più e fare di meno può rivelarsi un’azione molto potente che può fare la differenza in positivo.

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